Esoterismo e magia alla Certosa di Bologna

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Anche nel meraviglioso cimitero monumentale della Certosa a Bologna possiamo trovare molte raffigurazioni e scritte correlate con l’esoterismo, la massoneria, la magia, lo spiritismo. Ricordiamo che il cimitero, in quanto tale, ha iniziato la sua funzione all’inizio del 1800, quando spiritismo, esoterismo e soprattutto massoneria erano molto in auge.

Molto particolare risulta la scritta sulla tomba di Olindo Guerrini (1845-1916), sala del colombario, terzo transetto. Nel suo Canto dell’Odio,  scritto sulla scia di Carducci e di Baudelaire, dedicato a una donna che disdegnò di accompagnarsi a lui, egli compose una vera e propria formula magica di maledizione che rimase a perenne memoria di questo grande satirico.

Il Canto dell’odio

Quando tu dormirai dimenticata sotto la terra grassa

E la croce di Dio sarà piantata ritta sulla tua cassa

Io con quest’ugne scaverò la terra per te fatta letame

E il turpe legno schioderò che serra la tua carogna infame.

Ma non sei tu che agli ebbri ed ai soldati spalancasti le braccia,

Che discendesti a baci innominati e a me ridesti in faccia?

E son la gogna i versi ov’io ti danno al vituperio eterno,

a pene che rimpianger ti faranno le pene dell’inferno.

Qui rimorir ti faccio, o maledetta, piano a colpi di spillo,

e la vergogna tua, la mia vendetta tra gli occhi ti sigillo

Una seconda particolare tomba è quella di Anna Bonazinga e Pietro d’Amico, portico ovest. Marito e moglie furono celebri cultori del Mesmerismo.  Anna raggiunse tale fama di guaritrice, maga, veggente che a lei furono dedicati non uno ma ben due monumenti funebri presenti in Certosa (caso unico). Osservando le pupille di Pietro e Giuseppina si può constatare che Anna ha le orbite vuote, testimonianza della sua capacità di guardare oltre il mondo dei vivi. Segno del successo ottenuto è la costante presenza delle sue réclame in tutti i più importanti giornali dell’epoca. Uno dei tanti diceva: “AVVISO INTERESSANTISSIMO. Per consultazioni su qualsiasi malattia. La sonnambula signora ANNA D’AMICO essendo una delle più rinomate e conosciute in Italia ed all’estero per le tante guarigioni operate insieme al suo consorte, si fa un dovere di avvisare che inviandole una lettera con due capelli, e i sintomi della persona ammalata, ed un vaglia di L. 3,20 nel riscontro riceveranno il consulto della malattia e le loro cure. Le lettere devono dirigersi al professore PIETRO D’AMICO, magnetizzatore in Bologna. In mancanza di vaglia postale Italia e dell’Estero spediranno L. 4 in francobolli.”

Nell’universo simbolico della Certosa non mancano quindi aspetti esoterici, basti ricordare le presenza di sfingi, ma anche lucerne, caducei, e il più conosciuto simbolo dell’Eternità – l’ouroboros – il serpente che divora la propria coda. La stessa storia del luogo registra inoltre molti episodi di fantasmi o di storie fantastiche, di morti che si rivolgono ai vivi attraverso i monumenti ed i loro spiriti. Soprattutto il chiostro terzo, il chiostro nord annesso al Maggiore, e il portico sud del Primo Chiostro, si dice registrino i maggiori casi di avvistamenti di fantasmi e di strani spostamenti di oggetti.

Nel 1845 Bernardo Gasparini pubblica Due notti alla Certosa di Bologna. Nei versi l’autore descrive alcuni incontri notturni con i fantasmi di celebri concittadini. Tra questi vi è il marchese Francesco Albergati, che gli esprime l’impaziente desiderio di raccontare la chiacchierata vicenda del ‘suicidio’ della moglie, sperando con una tragica narrazione di affermare la propria estraneità.

Ma oltre a queste e altre tombe di cultori della magia sono particolarmente interessanti le tante tombe massoniche presenti in Certosa.

Nel Primo e Terzo chiostro vi è una vera e propria carrellata di tombe massoniche e esoteriche, perlopiù dipinte sui muri (uniche al mondo).

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I simboli riportati sono quelli classici:

simbologia egizia, sfingi e piramidi – La sfinge è percepita dalla cultura occidentale come fortemente legata al culto dei morti. E attraverso il mito classico viene associata alle età dell’uomo, al suo percorso vitale e al tempo che scorre. Questa creatura mezza umana è un elemento esoterico molto frequente nella simbologia massonica, caratterizzata da un grande sincretismo, nel quale un posto importante è riservato alla cultura figurativa egizia. Nell’Antico Egitto è guardiana dei templi, delle necropoli e delle porte della città. Ha corpo leonino e testa umana spesso coperta dal nèmés, il copricapo di stoffa a righe tipico del faraone. Le piramidi, come gli obelischi egizi, sono tipicamente la raffigurazione della cultura egizia di tipo esoterico;

colonne – Le colonne del Tempio di Salomone descritto nell’Antico Testamento hanno dato vita a molte interpretazioni e sono diventate importanti nella simbologia massonica, simbolo della costruzione di un interiore e morale;

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rane e rospi – La simbologia della rana e del rospo è legata all’associazione acqua-notte-luna. In quanto animali anfibi, capaci quindi di attraversare la soglia tra due mondi, nella cultura greco-romana potevano essere associati alla sfera funeraria. Nel Medioevo il rospo, spesso indistintamente dalla rana, acquista un valore fortemente negativo. Abitante delle tenebre, il rospo, nonostante le specie velenose fossero rare, era considerato un animale pericoloso, malefico e simbolo del demonio;

squadra e compasso – la più classica rappresentazione massonica di Dio architetto del mondo;

civette – simbolo della morte, del buio ma anche del fuoco alchemico;

aquila – Cacciatrice di serpenti, essa simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre, del male sul bene. In occidente, l’aquila è ampiamente utilizzata nell’araldica e nella simbologia del potere;

globo – In ambito massonico, il globo, in molti casi fasciato, può essere il simbolo del mondo che deve essere conosciuto oltre le apparenze, di cui l’iniziato deve prendere misura per elevarsi spiritualmente e moralmente. In alcuni casi è infatti associato al compasso e alla squadra, altri simboli massonici per eccellenza. Inoltre il globo può essere rappresentato alato e in alcune versioni si fonde iconograficamente con il sole alato egizio e può essere rappresentato con o senza i due serpenti, presenti nell’iconografia dell’Antico Egitto. Inoltre la sfera può essere delimitata dall’ouroboros segno di eternità e di continuità incessante;

 serpente –  Nel mondo classico il serpente è detentore di conoscenze occulte, guardiano di tesori e, particolarmente nell’antica Grecia, è legato alla divinazione e alla Pizia. Già nell’antichità, le essenze vitali contenute nel suo corpo sono considerate come rimedi per malattie e come ingrediente di pozioni. Attributo di Esculapio, che porta un bastone con un serpente attorcigliato, è divenuto emblema della medicina e della farmacia. Nel mondo cristiano è legato alla tentazione di Eva, ma nell’iconografia funeraria questa scena della genesi è raramente rappresentata (la Certosa di Bologna ne conserva però un bel esempio di questa nel monumento Baruzzi, nella Sala delle Catacombe). Inoltre, con il rospo, questo rettile è legato alla rappresentazione della Lussuria e alla Morte;

ouroboros – Nato iconograficamente dalla cultura egiziana, il serpente che divora la propria coda diviene ben presto simbolo esoterico molto frequente nel mondo antico.

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Credo che una visita meriti davvero questo magnifico cimitero.

Articolo ripreso dalla pagina web di Luoghi Misteriosi

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