Su tutto l’arco alpino, al confine con l’Austria, il 5 dicembre al calar della sera e quando il freddo comincia a farsi pungente, si svolge un antico rito la cui origine si perde nella notte dei tempi: l’avvento dei krampus. La parola krampus, viene dal tedesco e significa artiglio. I krampus sono sostanzialmente degli uomini selvatici che però hanno assunto sempre più la connotazione di veri e propri diavoli.
Nel Tirolo per esempio, il nome “Wild Mann”, “Uomo Selvatico”, così come quello ladino “Salvan”, si lega ancora a quello del dio pagano dei boschi Silvanus/Fauno/Pan. Molte sono le leggende alle quali essi si ispirano e molti sono stati gli studi etnografici e storici per tentare di scoprirne le origini (gli studi sono quasi esclusivamente in lingua tedesca): c’è chi li vede legati a culti antichi pagani del dio Pan, chi li immagina legati ad altri culti nordici celtici, chi a riti di fertilità, chi a celebrazioni arcaiche della notte e alla conseguente raffigurazione degli incubi, e chi a pura slatentizzazione degli istinti, o perfino alla celebrazione della potenza animale. Il problema è che questi concetti sono troppo antichi per essere a fondo indagati, per cui non rimane che accettarli tutti per poi darne una nostra personale interpretazione.
Ma, dopo aver approfondito la parte storica è bene addentrarsi nella pratica corrente, che è quello che più a noi interessa, nelle manifestazioni odierne che, pur tentando strenuamente di rimanere ancorate alla tradizione locale, sono preda dell’inevitabile travolgimento da parte della globalizzazione delle culture, della ripresa e stravolgimento da parte dell’America, dell’enorme merchandising che si è creato attorno a questa bella tradizione.
I gruppi krampus si diversificano fra loro attraverso i costumi, le leggende che fanno rivivere, i modi di comportarsi con “l’esterno”, l’uso o meno di tradizioni culinarie associate, l’allestimento delle scenografie correlate, i rapporti con altre manifestazioni pubbliche ibride, i rapporti con le istituzioni, l’immissione o meno nel gruppo di elementi femminili (che pochi gruppi accettano, rendendo questo rito una sorta di celebrazione della forza maschile).
I krampus isolati, quindi avulsi da qualsiasi gruppo e sconosciuti a chiunque nella loro identità, sono davvero ormai rarissimi, ma egualmente quasi tutti mantengono ancora alcuni elementi di segretezza, come per esempio l’iniziazione dei neofiti e l’identità dei krampus. Sono stata ammessa a partecipare nel 2013 a tutta la giornata di preparativi del 5 dicembre e perfino all’iniziazione di un ragazzo, all’interno di uno dei tre gruppi krampus antagonisti che esistono nel solo paese di Tarvisio, all’estremo confine del Friuli con l’Austria. Ho avuto modo di parlare con loro, di vederli lavorare, di intervistarli, di raccogliere le loro emozioni, persino le loro paure, di avvicinare le famiglie che, dopo la manifestazione pubblica, ricevevano segretamente la visita dei krampus e di sant Nicholaus.
Questa tradizione è davvero molto sentita, preparata e vissuta intensamente dalle popolazioni locali del confine; i bambini stessi, molto piccoli, vengono pian piano preparati alla manifestazione dei krampus. I ragazzi più giovani invece vengono spesso presi di mira dalle figure demoniache e percossi fortemente con bastoni, e fascine: così i giovanissimi si preparano seriamente a questo scontro “con il male”, bardandosi di tutto punto e sfidando i krampus, per poi vantarsi il giorno seguente a scuola o con gli amici, degli inevitabili lividi o escoriazioni riportate, che denotano però lo sprezzo del pericolo e l’emergere della immagine di uomo adulto in grado di lottare, che ne deriva.
La figura del krampus incute suggestione e paura, è molto vendicativo con chi non si comporta bene durante l’anno e qualche volta persino aggressivo. Per questo, probabilmente dopo il concilio di Trento, egli è stato sottomesso dalla figura di sant Nicholaus che, mentre è presente alla manifestazione tiene sotto controllo i krampus e raffigura la dolcezza, soprattutto verso i piccoli. Ma appena sant Nicholaus si ritira ecco che gli istinti primordiali dei krampus e la verità della loro natura malvagia e animalesca si riaccende e qualche volta creano anche danni su cose e persone che incontrano sul loro cammino. Per questo, dopo che la manifestazione pubblica è finita e i krampus sono finalmente liberi di sbizzarrirsi, tutti gli abitanti si ritirano nei propri alloggi e sprangano le porte e può non rivelarsi una bella esperienza ritrovarseli davanti di notte. Oltretutto la maggior parte dei gruppi è schedata dagli Organi di Polizia, anche se a volte non si riesce ad evitare i disordini e poi a identificare chi lo ha compiuto.
Nell’arco alpino vi sono altre manifestazioni simili, come le Perchte o i Klosen a Stelvio, ma i krampus rivestono tratti assai particolari e diversificati, tanto da renderli molto interessanti agli occhi degli studiosi etnologi o antropologi.
Cosa si cela, allora, dietro la figura del krampus e nella coppia Sant Nicholaus-krampus? Ci sono senz’altro riti d’iniziazione, gli antichi faunalia, con le loro prove di coraggio; ci sono i riti di fertilità con la possibilità per l’uomo animale e mascherato di avvicinare impunemente le ragazze e il tentativo di risveglio della natura che si avvicina al solstizio d’inverno, attraverso il suono spesso assordante dei campanacci appesi alla cintura; c’è il tentativo da parte del cristianesimo di “tenere a bada” i culti pagani e quelli contrari alla morale e al dettato cristiano, soprattutto quando chiede ai bimbi di recitare le preghiere per esorcizzare il male presente; e c’è sempre e comunque la celebrazione della eterna lotta tra il bene e il male, della quale tutti siamo continui spettatori.
Ottobre 2015 – Viene edito dalla Youcanprint il libro “I Krampus dispettosi e i loro tanti misteri”
Euro 18 – ISBN 978-88-93212-07-6
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