I morti ritornano – Spiritismo e cristianesimo

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         «Care amiche e amici, sono Daniela e voglio dirvi tante cose. È vero che non sono più lì con voi, ma solo con il corpo; per il resto non è cambiato niente per me. Io provo sempre gli stessi sentimenti, sono viva, il mio spirito è vita. Dovete crederci, ma non solo con la fede,… Ora il mio compito è quello di aiutare i ragazzi di Tolentino… Io voglio che tutti impariate a considerarmi non come una ragazza sfortunata, ma come una giovane che ha avuto da Gesù una missione ben precisa: voglio che tutti voi vi riuniate nel mio nome e preghiate.

         Gesù mi ha detto che a voi non basta più la sua parola e quindi si serve di me. Adesso voi, Francesca, Silvia e tutti gli altri, dovrete fare in modo che tutti i giovani di Tolentino mi sentano vicino, loro si rivolgeranno a me e io li aiuterò, dovranno però credere in Gesù ed io farò in modo che loro ci credano… Se il mio ricordo in voi è ancora vivo, tutto ciò che farete lo dovrete fare nel mio nomeConosco anche tutti i vostri segreti…quindi attenti a voi! Non mi fate fare cose che non voglio fare e non pensate di risolvere tutto portandomi fiori.

         Amici miei, ora io vivo in un mondo perfetto, bellissimo, e Gesù mi da una sensazione di pace, di gioia, di amore, che non finirà mai. Voi non dovete turbare tutto questo con il vostro comportamento. Io sono arrivata a Gesù per una strada piena di sofferenza, ma ora ho il compito di insegnare a voi quale sia la vostra… Pensate sempre “ Daniela mi vuole bene”, ma voi dovete meritarvelo, avete capito? Allora quando avrete bisogno di un aiuto speciale chiamatemi, ed io arriverò subito da voi, ma il vostro cuore dovrà essere pronto a ricevermi. Infine Daniela vi ricorda che: a) dovrete studiare; b) dovete pregare (magari una volta al mese, facciamo il 15 di ogni mese)… infine, se vi rimane un po’ di tempo, pensate a Daniela, non per essere un angelo presuntuoso, ma me lo merito e voi diventerete dei ragazzi speciali».

         Questo è uno dei tanti messaggi che una ragazza deceduta rilascerebbe alla mamma tramite una medium e che vengono letti durante le riunioni parrocchiali a Tolentino (AN): è una fra alcune comunità cristiane che meditano non sulla Parola di Dio ma sulla “Parola del defunto”.

         Per la Chiesa è sempre severamente proibito ricercare il contatto con i defunti, anche per la possibilità di mettersi in contatto con i demoni stessi, tramite queste pratiche.

         Si è visto, avvicinando tanti presunti messaggi di defunti che sempre, i cosiddetti spiriti, arrivano a manifestarsi, prima  o poi, per quello che realmente sono e, dopo i primi momenti in cui sembrano riportare ad una vera pratica cristiana e alla fede, essi cominciano a mettere in dubbio la realtà del cristianesimo e a proporsi come alternative e Gesù Cristo e come mezzo di salvezza.

         A saper leggere tra le righe, un messaggio come quello riportato è già di una evidenza strabiliante: quello che dovrebbe portare a Cristo porta invece verso Satana. Tutte le frasi riportate in corsivo sono la chiara manifestazione di uno spirito che spinge all’adorazione di se stesso piuttosto che di Dio, porta le persone ad allontanarsi da Cristo (pur ammantando le espressioni di frasi buone e “cristiane”) offrendosi di salvare gli altri al Suo posto (persino minacciando – Satana non è infatti l’accusatore per eccellenza?), fino a giungere alla chiarezza totale affermando: non per essere un angelo presuntuoso ma me lo merito.

         Le comunicazioni con l’aldilà sono diffusissime poiché tante persone che perdono parenti e amici non riescono a rassegnarsi e cercare di riprendere i contatti sensibili con le loro anime.

         Non ci sono limiti di età, cultura, economici per chi accede a questi sistemi: dalle statistiche sono però più le donne che tentano i contatti (anche fra i medium stessi vi sono più donne che uomini). Sempre le stesse statistiche affermano che ben il 60-70% degli studenti delle scuole superiori hanno avuto esperienze di spiritismo: in questo caso c’è la spasmodica ricerca delle emozioni forti, di quello che distolga dalla routine quotidiana mettendo a contatto con un “altro mondo”; quanti si sono trovati in questa condizione, anche a partire dall’età di 12-14 anni, durante le stesse ore di scuola, per voglia di provare guidati da un’insegnante compiacente o da un amico già introdotto. Forse qualcuno ha cominciato a crederci ed ha ottenuto anche buoni risultati, convincendosi che realmente i defunti si potessero mettere in contatto con i vivi, attraverso varie tecniche.

         Lo spiritismo ha preso ora posto dei più moderni giochi di società per adulti, tanto da trovare in commercio anche scatole con tutto l’occorrente per il fai da te spiritistico: il cartellone con le lettere, chiamato OUIIA (ovvero oui e ia: le parole sì in francese e tedesco) il bicchierino, il notes e magari le candele o il pentagramma inscritto nel cerchio magico per allontanare gli spiriti cattivi.

         Infine ci sono tante persone che perseguono fini e credenze legate al New Age, corrente eminentemente spiritistica, ma essi cercano di mettersi in contatto solo con spiriti DOC, ovvero con i grandi personaggi della storia e della religione (Gesù, Buddha, Maometto, Gramsci, Napoleone, Foscolo, Manet, angeli e arcangeli) per farsi guidare nell’instaurazione di una nuova era e una nuova religione che vada al di là di tutte quelle finora esistenti: questi ultimi “ricevono” solitamente messaggi molto elaborati che spesso necessitano poi di ulteriori esperti per la decifrazione; in America Latina, per esempio, esiste un medico che ad occhi bendati prende in mano il pennello e dipinge esattamente come i grandi maestri pittori evocati.

         Per comunicare con i morti vengono usate tecniche differenti che, per comodità, si dividono in due categorie: le materiali e le mentali.

         Fra le tecniche materiali tradizionali troviamo l’uso del bicchierino o della monetina sul tabellone con le lettere e le affermazioni positive e negative (si, no, forse) che dovrebbe spostarsi velocemente formando frasi complete in risposta alle domande poste, il rap, ovvero il tavolino che batte ritmicamente i piedi rispondendo si o no alle domande o tanti colpe quale è la posizione numerica della lettera dell’alfabeto corrispondente e infine la scrittura automatica, che richiede un forte rilassamento del braccio dello scrivente seguito da un’evocazione specifica dello spirito che guida la scrittura e poi la scrittura vera e propria.

         Fra le tecniche materiali nuove (dette anche di transcomunicazione), abbiamo l’uso dei registratori o dei videoregistratori o computer o tastiere dei computer (per la scrittura) e altri oggetti elettronici simili che permetterebbero una minore manipolazione dei messaggi da parte dell’inconscio.

         Ancora, tra le tecniche mentali, vi sono i cosiddetti medium che tramite tecniche appropriate riescono a rilassarsi completamente, a entrare in stato di trance e mettersi in contatto con i defunti (specialmente se non si frappongono “ostacoli” = scetticismo alla loro medianità).

         Le principali teorie per tentare di spiegare la possibilità che taluni sembrano possedere di poter comunicare con i morti sono principalmente sei:

  1. a) la frode: Mendelev (morto nel 1907) e i suoi esperimenti con vari medium sono rimasti famosi per la dimostrazione, più o meno lampante, dei trucchi usati durante le registrazioni delle sedute spiritiche.
  2. b) i poteri paranormali: l’uso di certi “canali” che permetterebbero i contatti, tramite un Io profondo e superiore che fuoriuscirebbe durante particolari stati alterati di coscienza (teorie junghiane).
  3. c) la parapsicologia: l’esistenza di un subconscio patologico che attraverso certe tecniche può rinvenire nei suoi contenuti.
  4. d) l’autosuggestione: attribuzione di realtà oggettiva ai propri desideri e alle proprie pretese di comunicazione.
  5. e) l’isteria, l’allucinazione e le personalità multiple: situazioni di patologia psichiatrica che portano a dissociare la propria coscienza e la propria mente, vedendo effetti che non esistono.
  6. f) l’intervento diabolico: non è l’ultima possibilità. Troppi casi di spiritismo che si sono in seguito pienamente rivelati come infiltrazione nella mente e nel corpo del medium di una presenza del maligno e del suo intervento corruttore e mentitore a rovina dell’uomo.

         Tutto il mondo dello spiritismo comporta sempre pericoli psicologici: c’è una grossa casistica sulle persone disturbate dopo l’uso di tecniche di comunicazione con i defunti sia per le cause del subconscio non controllato o per vere e proprie “interferenze” che i cristiani attribuiscono all’azione diabolica.

         I messaggi poi sono tra i più svariati possibili: alcuni spiriti si esprimono a favore della reincarnazione altri no, alcuni dicono di essere alla presenza di Gesù, alcuni alla presenza di altre divinità, chi afferma di essere in servizio attivo per il rapporto con i vivi e di dover consolare i parenti, e tanti altri messaggi simili.

         Moltissime persone sono affascinate da queste rivelazioni e vi ricorrono con la scusa di poter dialogare con i propri parenti morti (soprattutto con i figli) che li riporterebbero alla fede, alla Chiesa, alla credenza nell’aldilà.

         Ma a quale fede vengono riportati? A quale Chiesa? A quale Dio?

         Lo spiritismo, soprattutto quello legato al sincretismo New Age postula l’esistenza di un Dio creatore, ma Egli non mantiene in vita la sua opera, lasciandola al suo destino dopo averla messa in moto.

         Egli è l’inconoscibile e nessun rapporto ha più con gli umani. Il Cristo stesso non è accettato come Salvatore ma come un grande iniziato, un grande medium, forse il più grande spirito ma non è figlio di Dio (se non come lo siamo tutti).

         L’anima non viene intesa come la Chiesa ce la insegna: l’universo tutto sarebbe costituito da materia, spirito e un particolare elemento che terrebbe unite queste due realtà, nominato perispirito – corpo fluidico. Con la morte il corpo si staccherebbe dall’anima che verrebbe avvolta dal perispirito, racchiudendo e mantenendo in essere la memoria della persona in tutte le sue esistenze passate (comprese quelle animali).        Durante le sedute spiritiche verrebbe evocato proprio il perispirito e non l’anima della persona, che è portata invece a reincarnarsi fino a raggiungere il massimo della vita spirituale, ad essere purificata da tutte le mancanze e ad essere riassorbita nella scintilla divina cosmica.

         Difficile comprendere, in questo continuo divenire dell’anima, a che livello si pone il concetto cristiano di conversione continua, in un unico cammino che porta alla salvezza.

         La gente che partecipa a sedute spiritiche, come abbiamo visto all’inizio, viene portata a non far più riferimento alla Parola di Dio o ai sacerdoti ma esclusivamente ai messaggi ricevuti che strumentalizzano e assoggettano tutta l’esistenza.

         Inoltre è necessario comprendere che Dio rispetta sempre la natura dello strumento che usa: per esempio la scrittura automatica non è mai voluta da Dio perché è lesiva della libertà umana di accettare o meno l’intervento del Creatore.

         Infine tutto lo spiritismo accentua l’aspetto della chiesa parallela e sincretistica ovvero le persone vengono portate alla condizione di credere e di praticare il culto delle chiese spiritistiche stesse (es. Associazione dei discepoli di Allan Kardec, Scuola Scientifica Basilio, Cerchio Firenze 77 e altre).

         Nel culto spiritistico però manca un elemento decisivo: l’atto di fede. Si cerca di propagandare le proprie verità come “dimostrate” dalle apparizioni o rivelazioni degli spiriti non prevedendo il “salto nel buio” tipico della fede (oltretutto questo ha molte affinità con ambienti visionari).

         La necromanzia offre il vantaggio di offrire certezze ed «ha alla base la congenita predisposizione a sostituirsi alle religioni positive risolvendo, in forma pseudoscientifica, i problemi che in esse vengono posti» (A. M. di Nola).

         La fede cristiana professa la Comunità dei Santi, la risurrezione della carne e la vita eterna: noi siamo tanto più vicini ai nostri morti quanto più ci sforziamo di essere vicini a Dio e loro sono vicini a noi quanto più sono vicini a Lui perché partecipano della sua stessa vita immortale.

         Se essi sono in piena comunione con Dio, che è l’onnipotenza d’amore, non possono non riversare questo amore su di noi che siamo in cammino, così come noi (attraverso l’amore) possiamo aiutare loro, se sono ancora in cammino di purificazione. L’unica comunicazione possibile avviene nello Spirito di Cristo che unisce tutte le membra del suo corpo: non mediante esseri disincarnati.

         È importante ribadire tutta la forza, la speranza e la verità dell’escatologia cristiana: non sarà difficile allora sottomettersi docilmente alla Parola di Dio che vieta imperativamente ogni ricerca di contatto con i defunti.

Articolo pubblicato per Settimana nel 1995

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