Risposta a La Stampa

pubblicato in: Articoli, Cristianesimo, Gruppi | 0


Quei «Ricostruttori nella preghiera»

Lunedì La Stampa ha ospitato un articolo, «I Guru nascosti in Chiesa» in cui il nostro movimento, «I Ricostruttori nella preghiera» è stato accusato di costituire una presenza pericolosa all’interno della Chiesa. L’argomentazione è stata condotta mettendo insieme citazioni fuori contesto, fatti e insinuazioni in modo tale da creare nel lettore, non in grado di attingere a più imparziali fonti di informazione, l’impressione di trovarsi di fronte a una pericolosa setta guidata da un gruppo di sacerdoti privi di scrupoli che opererebbero all’insaputa dei Vescovi. Il modo in cui è costruito l’articolo rappresenta un eccellente esempio di quella manipolazione delle coscienze di cui proprio gli autori ci accusano. È vero: un sacerdote che ha fatto parte del nostro movimento è stato coinvolto in una vicenda di pedofilia che continua a suscitare in noi un immenso dolore. Fatti analoghi, purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, sono accaduti all’esterno e all’interno della Chiesa e devono condurre noi, come altri, a concepire più efficaci metodi di controllo delle vocazioni. Tuttavia, episodi come questi non possono cancellare tutto il bene che nella Chiesa sempre si fa, anche con il piccolo, ma osiamo sperare efficace, contributo dei «Ricostruttori nella preghiera». Le critiche, quelle realmente fondate su fatti, anche se sul momento possono ferire, costituiscono una preziosa occasione di crescita umana e spirituale. Altra cosa sono le affermazioni prive di fondamento come quella relativa all’utilizzo strumentale delle confessioni o quelle sulla presunta disubbidienza ai Vescovi; altra cosa sono le insinuazioni equivoche che lasciano intravedere oscuri legami con fatti di cronaca nera.

Don Roberto Rondanina

Le affermazioni, tutte rigorosamente virgolettate, rimandano a fonti autorevoli ed esperte. L’impianto del nostro articolo è stato verificato con organi competenti e autorizzati. Poi ci sarebbero diverse carte giudiziarie e altra documentazione che i «Ricostruttori» avranno certamente modo di chiarire nelle sedi opportune. E, nel caso risultassero avere ragione loro, faremo il nostro mestiere di cronisti dandone notizia. [F.D.G. – G.G.] Da LA STAMPA

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