Un incontro carismatico molto particolare

Il 10 gennaio 1996 mi sono recata a Trieste per le mie ricerche su varie sette e un sacerdote cattolico del luogo che conoscevo mi chiese di verificare gli incontri di preghiera effettuati da un suo confratello, che aveva un seguito enorme di persone e che si definiva “Carismatico”.

Notizie ulteriori su questo sacerdote, tale don A. C., non mi era stato possibile reperirle, anche a causa del poco tempo che avevo a disposizione. Pertanto telefonai a chi era legato a questo gruppo e chiesi di poter parlare con questo sacerdote, ma mi fu negato perché non si concedeva facilmente. Però mi venne detto che proprio quella sera c’era un incontro di preghiera molto importante e che forse, dopo la preghiera, avrei potuto provare ad avvicinare don C..

Non me lo lasciai scappare e mi recai all’incontro: ero un po’ timorosa perché sapevo che in alcuni gruppi carismatici avvenivano cose non sempre carine e se qualcuno mi aveva chiesto di informarmi sul personaggio, qualcosa dietro doveva pur esserci.

Ci andai comunque. Erano le 20.30 e nell’appartamento in cui il sacerdote viveva e operava (viveva con una donna, da solo…) iniziavano a confluire diverse persone, fino a quando ci ritrovammo in circa 30, uomini e donne, piuttosto esaltati da quello che stava per succedere.

Fui accolta calorosamente e cortesemente e venni fatta accomodare nel salone. Guardandomi attorno mi balzò subito agli occhi che alle pareti non vi era appesa nessuna immagine religiosa, mentre c’era una grande libreria sulla quale vi erano molti libri di esoterismo, occultismo, satanismo, psicoanalisi junghiana e ipnosi e in un angolo della stanza faceva bella mostra di se una grande statua di legno scuro africana che aveva un enorme fallo eretto.

Che strano ambiente, pensai, per dei carismatici!

Ci fecero sedere in cerchio e in mezzo misero una sedia vuota. Cominciarono a cantare e a battere le mani, il canto si fece sempre più euforico e c’era chi chiudeva gli occhi in preghiera e chi stringeva le mani del compagno accanto per farsi coraggio. Io guardavo la scena e cantavo (visto che conosco bene i canti carismatici). All’improvviso entrò nella sala don C., era vestito da laico e con passo solenne e occhi semichiusi si diresse al centro del cerchio e si sedette sulla sedia preparata.

A me non piaceva molto, l’idea che me ne ero fatta era molto diversa! Invitò un uomo alla sua destra a iniziare la preghiera con un momento di “glorificazione e rendimento di grazie” a lui stesso (invece che al Signore Gesù), cosa che fu puntualmente e immediatamente eseguita.

Lui poi continuò con la “preghiera in lingue” che era una specie di nenia in una lingua che sembrava ebraico, ma probabilmente inventata di sana pianta. Tutti erano in estasi. Io ero l’unica ad avere gli occhi ben sgranati ed ero molto attenta non solo a lui ma a tutti coloro che erano in cerchio. Smise di cantilenare e disse: “Pregare il Signore dove lui vuole farsi trovare è il più grande atto esoterico”, ma in realtà finora, a parte i canti, nessuno aveva mai nominato il nome di Gesù. E che c’entrava poi l’atto esoterico? Cosa significavano quelle parole? Per avvalorare le sue parole incomprensibili ingiunse di recitare insieme il Padre nostro (ricordo che nel Padre nostro non si cita Gesù, perché è lui stesso che insegna questa preghiera), ma alla fine della formula aggiunsero una frase che non aveva nulla a che vedere con la preghiera e che purtroppo non ricordo affatto.

Tutto diventava sempre più strano e coinvolgente.

Don C. cominciò a pregare per la guarigione di alcune persone e anche per la loro liberazione dal maligno, anche se nessuno gli aveva mai dato questo incarico. Le persone erano molto prese dalla preghiera e alcune di loro avevano gli occhi lucidi per l’emozione. Io cercavo solo di capire e soprattutto ero molto attenta a che non fossero messi in atto tentativi di ipnosi o di uso di sostanze allucinogene, perché questo clima era davvero irreale e artificiale.

Ad un tratto don C. si alzò di colpo, puntò il dito contro una signora che era seduta di fronte a lui nel cerchio e cominciò ad inveire contro di lei accusandola di peccato pubblicamente (disse anche i peccati, perché si arrogava il dono della “lettura dei cuori”): la signora iniziò sommessamente a piangere, mentre gli altri si guardavano attoniti e stupiti e si ripromettevano di allontanarla quanto prima.

Io ero molto scocciata e cosa ci si trovasse di carismatico in quell’incontro (oltre al nome) non lo avevo ancora capito.

Ma il bello della serata doveva ancora venire. Il prete chiamò una donna del cerchio e la invitò a sedersi di fronte a lui per farle una specifica preghiera di guarigione. Tutti si tenevano per le mani e pregavano intensamente, cantando in lingue…..

Lui se la sedette vicino, vicino e mise le gambe di lei chiuse fra le sue, tanto vicino da arrivare a toccargli il membro con le ginocchia. Poi le impose le mani sulla fronte, mentre lei, chiusi gli occhi, pregava e tremava. Cominciò nuovamente la litania in lingua inventata, poi pian piano discese con le mani fino a giungere sulle cosce di lei (senza mai abbandonarle il contatto fisico) e, sempre “pregando” lo Spirito Santo per la sua guarigione, iniziò ad accarezzarle le cosce sempre più intensamente. Un canto si levò spontaneo dall’assemblea, che divenne sempre più forte… mentre lui cominciò a dondolarsi avanti e indietro, a sudare e a respirare affannosamente.

Le persone che assistevano, sempre rigorosamente ad occhi chiusi, ogni tanto si davano gomitate dicendosi che lo Spirito si stava manifestando, mentre io ero impietrita, non sapendo se alzarmi e andarmene o se assistere a tutto lo spettacolo.

Lui andò in un orgasmo plateale, mentre gli altri invocavano lo Spirito. Quando si riprese, ancora ansimante, disse che doveva ritirarsi perché i poteri carismatici e la manifestazione dello Spirito lo avevano stancato enormemente! Si alzò e se ne andò, senza proferire ulteriore parola.

Gli altri conclusero la preghiera e poi l’assemblea si sciolse.

Io stetti al gioco e chiesi se potevo incontrare don C. come promesso, ma mi dissero che era troppo stanco e che sarei dovuta tornare ad un altro incontro di preghiera e magari farmi fare prima una preghiera specifica di purificazione da lui.

A questo proposito mi diedero un calendario dei loro incontri di preghiera che qui riporto per intero:

CALENDARIO 1996 DELLA COMUNITA’ CARISMATICA

incontri settimanali a gruppi

MARTEDI’ ore 19 preghiera carismatica

MERCOLEDI’ ore 19 preghiera carismatica

VENERDI’ ore 17,30 preghiera carismatica slovena

ore 19,30 équipe di lavoro

incontri comunitari e solennità

gio 1 febbraio vigilia di Candelora messa alle 19,00

mar 30 aprile vigilia di Calendimaggio messa alle 19,00

mer 1 maggio gita sociale

lun 20 maggio

mar 21 maggio

mer 22 maggio CORSO PREPARAZIONE AL RISVEGLIO DELLO SPIRITO

gio 23 maggio ORE 19/20

ven 24 maggio

sab 25 maggio

dom 26 maggio Pentecoste ore 16/21

dom 23 giugno Vigilia del Precursore messa alle 19,00

gio 31 ottobre Vigilia di Ognissanti messa alle 19,00

dom 8 dicembre gita sociale

Se non ve ne foste accorti, questo calendario riporta gli incontri particolari di preghiera in tutte le solennità magico-sataniche dell’anno. Me ne andai dicendo che senz’altro sarei tornata perché avevo visto con i miei occhi discendere lo Spirito!!!

Questa esperienza è assolutamente vera. Con essa non si vuole dire che tutti i gruppi carismatici rispecchino queste caratteristiche, ma solo che alcuni gruppi che si autoproclamano carismatici pongono al loro interno moltissimi problemi di ordine dottrinale e di ordine morale. Ho ricevuto molte testimonianze di persone che, entrando in gruppi carismatici, hanno subito abusi di ogni tipo. Non giudico affatto chi ha la retta coscienza di avvicinarsi ad un gruppo per tentare di amare e di pregare più profondamente il Signore, ma chiedo che si ponga mente critica a coloro che proclamano di avere grandi doni carismatici, grandi effusioni dello Spirito, di poter guarire o liberare dal demonio perché Dio ha dato loro questo potere, per non trovarsi in un mare di guai e per non perdere in seguito la fede.

Silvana Radoani

 

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