Halloween e gli allarmi sociali

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Siamo a ridosso della più terribile e paurosa notte dell’anno: Halloween, popolata da mostri, defunti, bare, teschi, streghe, maghi, fattucchieri, satanisti.

Tutto il mondo immaginario, creato dalle nostre più recondite paure prende vita in questa nottata. E tutte le persone “di buon senso” non fanno altro che ricordarcelo e ricordarci i mille pericoli che corriamo nel buio. Gli allarmi sociali si moltiplicano, così come si moltiplicano le iniziative benefiche volte a garantire la sicurezza psico-fisico-religiosa in questa solennità.

In questi giorni mi sono divertita molto a leggere alcuni articoli come quelli riportati dai giornali perlopiù lombardi, che parlano della frenetica attività volontaristica promossa da un’associazione animalista, l’AIDDA, che ha organizzato per la notte di Halloween diverse ronde in difesa dei gatti neri. Questa iniziativa, che sarebbe lodevole riguardo la salvaguardia dei gatti, di qualsiasi colore siano, per tutto l’anno, assume un connotato grottesco quando si annuncia “per evitare che i gatti neri diventino bersaglio di improvvisati gruppi esoterici e satanisti, specialmente la notte del 31 ottobre, Halloween”. 

La notte delle streghe – spiegano dall’associazione animalista Aidda – è da sempre è considerata la notte più propizia per sacrificare al culto delle divinità delle oscurità i gatti neri che secondo una antica leggenda dei tempi dell’inquisizione venivano considerati portatori della forza esoterica delle streghe e quindi mandati al rogo insieme alle loro padrone”.

Purtroppo anche ai giorni nostri sono migliaia i gatti neri che vengono ammazzati sia in riti sacrificali messi a punto in quella notte da gruppi esoterici e satanisti fai da te sparsi in tutte le province italiane. … Saranno semplici gruppi di persone che pattuglieranno a piedi e senza alcuna divisa le zone sensibili dove negli anni scorsi sono stati individuati, ed in alcuni casi sventati riti sacrificali che vedevano la morte dei gatti neri. Saranno composte da cinque persone ognuna e una volta individuati i gruppi esoterici chiameranno direttamente sul posto le forze dell’ordine senza intervenire minimamente in maniera diretta”.

In questo comunicato si presuppone che nella notte di Halloween vengano sacrificati centinaia di gatti neri, che vi siano in zona molti gruppi esoterici o satanici che sacrificano i poveri felini e che questi gruppi esoterici scoperti se ne stiano poi buoni buoni ad aspettare l’arrivo delle forze dell’Ordine.

Tali articoli hanno suscitato non solo l’ilarità degli studiosi e delle persone di cultura, ma hanno anche attirato, a quanto sostiene oggi il portavoce dell’AIDDA, una telefonata per annunciare la strage di gatti neri da parte di un satanista, nella fatidica nottata delle streghe, con evidente intento satirico. Ma quanti gatti neri uccisi sono stati trovati dall’AIDDA nella notte di Halloween e dove? In genere, quando vi sono reperti simili (torno a dire: gesti condannabilissimi!) le colonne dei giornali locali si riempiono di titoloni allarmanti. Come mai, mi chiedo, in quella zona quasi mai si è parlato di questo fenomeno?

Attenzione, qui non si nega che i gatti, non solo neri, vengano talvolta sacrificati, ma in genere non viene fatto nella notte di Halloween, non da parte di gruppi satanici o occultistici – parlare di esoterismo è assolutamente fuorviante – e tanto meno da gruppi o personaggi legati alla stregoneria, che semmai i gatti neri li adottano come emblema. Allora perché tutto questo allarmismo? Perché fa parte dei classici allarmismi sociali che vengono lanciati ad hoc per crearsi solitamente un mercato di azione e spesso di lavoro, facendo leva sulle paure inconscie di chi non conosce la realtà e si sente pertanto sovrastato e minacciato da essa.

E’ evidente che se, a differenza per esempio della LIPU o di altre associazioni animaliste grandi e conosciute che dormono sonni tranquilli la notte di Halloween, una piccola associazione lancia un allarme sociale simile, attirerà su di sé l’attenzione non solo dei mass media, ma soprattutto di ottime persone che si presteranno immediatamente ad un’opera così meritoria da sconfiggere il male dove esso è celato.

L’associazione avrà modo di raccogliere volontari senza impegnarsi troppo in campagne di sensibilizzazione, che verrebbero sovrastate da quelle attuate dalle grandi associazioni e magari raccogliere fondi per attività meritorie.

Anche per questo non c’è nulla di male e anzi le associazioni tutte andrebbero aiutate molto di più dagli organi preposti, ma è criticabile l’allarme sociale ingiustificato lanciato, che getta un mare di persone sprovvedute nello sgomento più assoluto, con tutte le ripercussioni a cascata che da questi eventi si hanno.

Nei giorni scorsi un’altra associazione avrebbe lanciato l’allarme sull’alta concentrazione di baby-sette sataniche presenti nel territorio boschivo di Fiesole. Anche qui mi chiedo: possibile che nessuno prima abbia mai notato qualcosa di strano in quei boschi? Possibile che vi sia una così alta concentrazione di baby gang sataniche in quella zona? Possibile che nessun genitore di ragazzini 14enni o anche di minori anni, abbiano mai notato nulla nei propri figli? Possibile che i giornali o i Carabinieri del luogo non abbiano mai rilevato nulla di anomalo nella zona? Possibile che non si sappia fare una stima su quanti minori siano abitanti in zona e confrontarlo con una possibile statistica di quanti di essi possano far parte di sedicenti organizzazioni sataniche?

Allora a cosa serve un allarme sociale simile? A crearsi un mercato. Se si riesce a ingenerare la paura nella popolazione di essere sotto attacco terroristico-satanico e che questo attacco possa provenire addirittura dai propri figlioletti, si avrà il risultato di moltissime persone che si riverseranno a chiedere aiuto e consiglio a chi si dimostra così esperto da aver scoperto una trama occulta di tale portata. I giornalisti solerti poi, che non hanno proprio il tempo materiale per verificare nulla di ciò che scrivono, si butteranno a capofitto sulla notizia e incenseranno e faranno salire all’onore delle cronache chi ha lanciato l’allarme con tale dovizia di particolari agghiaccianti.

Peccato che sia tutto falso e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario. Purtroppo non ci si rende conto delle conseguenze di questi allarmi sociali ingiustificati: persone che vengono incriminate ingiustamente magari perché passavano in zona di notte, magari erano vestiti di nero o magari stavano trasferendo il proprio gatto nero dalla casa della nonna a quella della zia; ragazzini chiusi in casa o costretti con le cattive a confessare “delitti” mai commessi, perché magari si trovavano la domenica con gli amichetti nei pressi del bosco incriminato; paure sociali incontrollate che suggestionano moltissimo le persone più deboli o mentalmente fragili, fino a portarle eventualmente al suicidio; forze dell’Ordine che vengono costrette ad occuparsi di fenomeni inesistenti, tralasciando un controllo molto più importante del territorio che viene perciò lasciato incontrastato ai reati; gruppi religiosi che fomentano ulteriormente le paure e si lanciano i fenomeni di isterismo di massa; l’esaltazione dei veri gruppi satanici o occultistici che possono così dimostrare al mondo quanto siano perseguitati ingiustamente; gruppi di ottimi genitori che si allarmano e cercano nei propri figli le prove di abusi subìti, fino a identificarli e montare i casi di asili satanici, come è già avvenuto purtroppo in alcuni casi e continuerà ad avvenire; etc.

E’ giusto allora Halloween? Io direi che è giusto nella misura in cui si accetta il consumismo che viene dall’America e ci si riferisce ad una mentalità laica o sincretista dove tutto va bene, basta divertirsi.

E’ giusto nella misura in cui si è consapevoli che in questa nottata molti sedicenti maghi o occultisti vanno in cerca di vittime, non da mangiarsi o sacrificare come si crede, ma alle quali spillare quattrini o riverenza assoluta. E’ giusto nella misura in cui si professa una data religione, per esempio il cristianesimo, ma non si disdegna di andare a festeggiare il mondo dell’occulto mettendo in fondo in discussione la propria fede.

E’ giusto nella misura in cui si prende tutto per oro colato quello che ci viene propinato e non si impara a sorridere di ciò che viene raccontato o a cui siamo invitati e non ci si sa creare delle alternative.

Per concludere, io trovo che sia giusto riflettere su Halloween e su cosa significa per noi e per il nostro vissuto, ma senza creare allarmi sociali che possono avere conseguenze davvero devastanti sulla vita di troppe persone.

Silvana Radoani

copyright ottobre 2009

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