Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlodurante la sua vita. Anche se perdesse il senno, compatiscilo e non disprezzarlo mentre sei nel pieno del vigore. . . Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore, chi insulta la madre è maledetto dal Signore( Sir 3,12-13; Sir 3,16 ).
L’impegno di genitori è molto difficile e non termina con la maggiore età dei figli. Diventa invece sempre più arduo il compito di aiutarli nella loro inesperienza e nel tumulto delle loro nuove emozioni accompagnandoli verso la completa autonomia e la possibilità di realizzare i loro sogni. Sembra, forse ingenuamente, ai genitori che, evitati i pericoli della droga e della criminalità, cresciuti sani ed equilibrati, insegnati loro, con l’esempio e la pratica, valori e principi etici, si possa finalmente dischiudere per loro il futuro sereno di cui ognuno avrebbe il diritto. Nulla può essere invece più terribile per un genitore che non aver saputo individuare e proteggere il proprio figlio da un pericolo subdolo perché mascherato dietro i migliori ideali e, talvolta, sentirsi persino responsabile per averlo personalmente avviato verso la trappola se non addirittura esserci cascato egli stesso. Non è quindi la difficoltà di accettare una scelta dei propri figli che non corrisponde a ciò che i genitori avevano sognato per lui, non è come veder partire un figlio per un luogo, anche solo interiore, che lo terrà lontano per sempre come può accadere a chi, ad esempio, affronta la scelta della vita claustrale di una figlia. E’ piuttosto la disperazione di un padre, di una madre, che vede con chiarezza che il figlio sta lasciando tutto per un’illusione o un inganno, come coloro che hanno visto partire i propri figli per guerre dichiarate in nome del patriottismo e della pace e, invece, come sempre combattute per potere e ricchezze.
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.( Es 20,12 ).
Il rispetto per i genitori (pietà filiale) è fatto di riconoscenza verso coloro che, con il dono della vita, il loro amore e il loro lavoro, hanno messo al mondo i loro figli e hanno loro permesso di crescere in età, in sapienza e in grazia.[…]. Il rispetto filiale favorisce l’armonia di tutta la vita familiare.(CCC, nn.2215-2219).
Il figlio, con il cuore colmo dei suoi ideali e del suo entusiasmo, prepara i suoi pochi bagagli e lascia la casa paterna di soppiatto, convinto che il padre, disincantato od ottuso, non possa capire l’anelito della sua anima. Questo è accaduto ai genitori di molti ragazzi che sono stati inghiottiti dal Movimento dei Ricostruttori nella Preghiera e a poco a poco, con crescente orrore, hanno scoperto che ciò che i loro ragazzi erano andati a coltivare era molto diverso da ciò che li aveva invece attirati. Avrebbero potuto i genitori capire e proteggere prima i propri ragazzi? E come aiutarli dopo, quando ormai i giovani sono stati convinti che i propri familiari sono solo persone spiritualmente aride? Il senso di colpa e l’impotenza possono schiantare il cuore di un padre e di una madre. Solo con una ricerca accurata e solo di recente è possibile almeno sospettare contraddizioni e potenziali abusi, ma anche oggi non è facile. E, d’altronde, un genitore che indaghi troppo su coloro che il figlio frequenta può sempre essere accusato di diffidenza e conformismo.
Su “Vita cattolica” dell’ 11 Settembre 2005 un genitore avrebbe letto dei Ricostruttori: “Non stanno su Internet, non si fanno pubblicità. Ma avvicinano i “lontani” dalla fede e dalla Chiesa. Restaurano cascine in rovina e tornano ad abitare vecchie abbazie. Organizzano corsi di meditazione profonda, gestiscono studi medici aperti alla complessità dell’essere umano, che è fatto sì di corpo, ma anche di mente e di spirito. Organizzano conferenze, concerti, ritiri e training estivi. Hanno offerto giovani vocazioni sacerdotali a più di un seminario diocesano. E accanto alla vita di fede coltivano una creatività che, dicono, «libera in maniera dirompente energie addormentate, dando spazio a valori per i quali merita vivere». Una descrizione confortante che facilmente avrebbe indotto il genitore a non verificare successivamente che il gruppo, da diversi anni, si presenta invece su internet con ben due siti e approfitta a piene mani degli strumenti mediatici (non esclusa la televisione) per pubblicizzare le proprie conferenze e attività. Per una verifica più attenta sarebbe stato inoltre necessario sapere che coloro che organizzano le iniziative come associazione “Ricostruire” sono gli stessi membri del Movimento “Ricostruttori nella Preghiera” e che talvolta si presentano anche con il semplice titolo di “I Ricostruttori”.
Anche la mission del gruppo non è facilmente individuabile. Padre GianVittorio Cappelletto, nell’intervista a “Vita Cattolica” affermava infatti che: “Noi lavoriamo molto con i cosiddetti “lontani” e con i non credenti. Il desiderio è quello di accoglierli nella loro ricerca e, nel rispetto della loro libertà, di accompagnarli alla vita di fede e ai sacramenti, attraverso una maturazione alla scuola della preghiera. Il primo passo è un corso di meditazione fondato sulla proposta dell’ «esicasmo».” Apparentemente confermato da quanto descritto sul loro sito web: “I Ricostruttori nella Preghiera hanno come obbiettivo fondamentale quello di diffondere la pratica della meditazione attraverso un metodo cristiano profondamente radicato nella tradizione biblica: l’esicasmo.”
Ma la meditazione e la preghiera esicasta vengono invece spesso presentati come cicli di Yoga e questo è soprattutto vero in siti dedicati ai giovani. Ed in effetti è di yoga e non di esicasmo che essi trattano come è possibile constatare attualmente dal testo del loro corso. Oppure su web, per la sede di Castiraga Vidardo (LO), si presentano anche come un’associazione i cui impegni sono: “attività culturali inerenti la ricerca dell’armonia e del benessere. Organizza corsi di alimentazione naturale, cucina vegetariana, yoga, medicina alternativa, rilassamento, meditazione”. E ancora a S. Giuliano Soriso i Ricostruttori propongono “…studi medici, discipline fisiche, week-end terapeutici, corsi e conferenze, le cascine, le abbazie, l’arte, la musica”. Infine il Corso di meditazione viene altrove così argomentato: “lo scopo del corso di meditazione è far crescere la coscienza. Allargare la coscienza è sempre possibile, allo stesso modo in cui si passa dalla coscienza infantile a quella adulta. Il corso si compone di una parte teorica e di esercizi pratici che mirano ad arrivare al rilassamento mentale attraverso il rilassamento fisico” mentre a La Spezia il gruppo si presenta affermando: “L’Associazione organizza corsi di meditazione, di rilassamento e storia delle religioni. Promuove attività comunitarie come pellegrinaggi, campeggi ed attività agricole.” Ulteriori contraddizioni riguardano la storia personale del fondatore del gruppo che pubblicamente dichiara: “Ero sacerdote alla parrocchia centrale di Mestre, ma non vedevo risultati concreti nel mio lavoro con le persone. Così pensai che bisognava percorrere altre strade. Il parroco mi diceva: «Noi lavoriamo in chiesa, tu dalla piazza mandaci “dentro” le persone». Però le attività tradizionali non attiravano più ed era il periodo del grande interesse per le spiritualità orientali, per il New Age. Da parte nostra, c’era il rischio di confondere, di annacquare il messaggio. Ma a Roma potei studiare per un anno l’esicasmo, con serietà. E quando venni trasferito a Torino i miei superiori, nel 1978, mi chiesero di avviare qui un corso di meditazione profonda. Fu il primo ed ebbe un successo inatteso.” Mentre risulta molto più complesso, anche per un genitore attento, scoprire che le vere e originarie fonti della meditazione da lui insegnata sono stati invece il tantrismo e un Maestro induista. Parimenti le umili intenzioni riferite dal gesuita: “Non siamo mai andati alla ricerca di grandi numeri” risultano in decisa contraddizione con le finalità dell’associazione “Ricostruire” voluta proprio “per promuovere corsi, conferenze, stages, seminari”. E in effetti le loro iniziative seminariali e divulgative sono frequenti, diffuse e varie.
Soprattutto sono particolarmente e volutamente accattivanti, specialmente per i giovani, i titoli e le tematiche affrontate. Ad esempio, sempre su web, è possibile leggere che la loro comunità di Modica “apre le porte ai giovani” organizzando esibizioni e concerti di musica rock: “Il rock dunque è stato scelto come elemento di congiunzione tra il centro dei ricostruttori e i giovani musicisti che hanno subito inteso l’idea e il suo fortunato esito”, giungendo a concludere che i giovani possono così “apprezzare la vera essenza del rock e della musica intesa come forma ispirativa legata per certi versi al discorso meditativo dei Ricostruttori.” In realtà, pur con accurate ricerche, è arduo trovare affinità tra l’antico esicasmo e il rock. Musica e danze sono frequenti tematiche utilizzate nella divulgazione del gruppo, spaziando dai concerti di musica classica ai revival anni ’60 e ’70, dalle danze armene a quelle celtiche. La musica viene anche presentata con efficacia curativa sotto la dizione: “Terapia della Rigenerazione e Riequilibrio Energetico con i suoni”; “una terapia innovativa fatta di suoni e tocco delle dita per risolvere le patologie da blocco energetico”. In particolare, in un loro ciclo di conferenze intitolato “Il tocco che rigenera” viene affermato che: “durante il corso impareremo anche a usare il suono quale mezzo terapeutico potentissimo (?), utilizzando il canto Gregoriano, Sufi, il didgeridoo, i suoni della natura, diapason ed altri. Useremo anche la nostra voce imparando i primi rudimenti di Canto Armonico e Carnatico.”
Salute e benessere sembrano poi alla facile portata di chiunque: “I fiori di Bach – Per vivere in armonia”, “Corso di bioenergetica”, “La malattia ha senso?”, “Terapia dell’Aloe e controllo dei tumori”, “Introduzione alle tecniche terapeutiche della medicina tradizionale cinese”, “Approfondimento pratico della Moxibustione cinese”, “Shatzu”, “La Terapia della Risata”, “Quando e come il sorriso stimola il Sistema Immunitario”, “Ci ammaliamo per caso, per scelta oper destino”, “Respiro, cuore, pensiero. La perfetta salute secondo gli antichi greci”, “L’hobby: arte come terapia?”, “Quel mistero della malattia. Ammalarsi è inevitabile? La prevenzione è possibile? Qual è il messaggio del male? C’è una risonanza spirituale? Come curarsi senza danni.”, “Scelte alimentari per stare bene e sensibilizzare il corpo ai messaggi del profondo”. Quest’ultima conferenza illustra persino il fatto che l’alimentazione giunge ad incidere sul desiderio di apprendere, di crescere e di amare. Qualunque genitore sarebbe di certo prontamente disposto a correggere la dieta dei propri figli se ciò fosse anche solo parzialmente vero. Né si tralascia di spiegare cosa accade quando la malattia o la vecchiaia hanno alfine la meglio: “L’uomo di fronte alla morte. Cosa accade prima, durante e dopo il trapasso” e “Oltre la vita”.
Altrettanto affascinanti, per i giovani, risultano essere le discipline orientali che i Ricostruttori propongono nelle più svariate forme: Tao cinese, Chi-neng (presentato come un metodo “mantenuto segreto per più di 5000 anni è il più efficace e più semplice esercizio immaginabile per mantenere omigliorare uno stato di buona salute”), Qi Gong (così descritto: “non si tratta solo di una disciplina fisica e di un metodo di autoterapia ma di una pratica che a partire dal corpo ci può portare a una conoscenza profonda di noi stessi, per poter vivere in armonia con le leggi che regolano la natura e il cosmo”) e, naturalmente, “La mistica dello yoga. L’insegnamento tratto dagli aforismi di Patanjali”.
Un genitore cattolico si allarmerebbe se si rendesse conto che queste discipline non sono proposte solo nei loro aspetti storici o tecnici ma proprio nei loro assunti filosofici e religiosi che continueranno ad essere coltivati da molti nel gruppo, anche se spesso superficialmente, a discapito del servizio, dell’apostolato e della liturgia cattolica. In questo ambito esotico si affiancano anche “La spiritualità degli indiani d’America”, “il soffio di Wakan – Tanka” e “Aborigeni, Sciamani d’Australia”. Seguono poi le correnti della moda tutte le tematiche che promettono un facile superamento delle problematiche psicologiche, delle difficoltà di relazione e lo sviluppo del potenziale umano. Tra queste si trovano titoli quali: “Vivere senza preoccuparsi”, “Visualizzazioni Curative”, “L’arte del vivere”. “Si può vivere senza passioni? Dalle passioni alla felicità”, “Respiro libera…mente per ritrovare l’armonia”, “Yoga, respirazione e rilassamento”, “Saper ascoltare. L’ascolto è l’inizio del dialogo”, “Naturalmente Rilassati con il Respiro”, “Ansia e Stress. Conoscerli e curarli”, “Trasformarsi. C’è una grande possibilità dentro di noi”, “Amore e paura. Superare l’illusione perscoprire l’amore”, “Il training autogeno e l’immaginazione” (dei quali si dice, con sconforto dei genitori, che essi propongono di sostituire un’immagine di sé influenzata da condizionamenti culturali ed educativi con immagini mentali e abitudini di vita più positive), “Lavorare stanca” (!) e persino “La mente contro il Cancro”. Non ultimo il “Pensiero positivo” che promette: c’è un grande potere dentro di noi. Dobbiamo imparare a sviluppare la nostra capacità a riconoscere qualcosa che abbiamo già. Siamo tutti grandi in potenza, ma questa convinzione ci è stata tolta molto presto mediante certe tecniche educative.
Anche in questo caso l’educazione, impegno e dovere dei genitori, appare invece come un danno o un torto fatto subire ai propri figli. Il fascino del mistero, del mito e dell’esoterismo, dei quali normalmente i genitori sanno poco o nulla e quindi risultano agli occhi dei propri figli come ignoranti e mediocri, animano invece altre conferenze: “Il culto di Mitra a Roma”, “I Cavalieri di Re Artù alla ricerca del Sacro Graal”, “Templari, castelli e cavalieri sacri”, “Cos’erano davvero i Templari? Un’armata cavalleresca, monaci – guerrieri di Dio, difensori della Terra Santa...”, “Il mistero delle Cattedrali gotiche”, “L’eternità del pane, universo di simboli e riti”, “La danza cosmica dell’Universo”, “La forma della luce senza forma, il mistero delle icone bizantine”, “Il Graal e i templari”, “La mitologia dei templari, “La Sindone: un mistero che sfida la scienza”. Non ultimo sono presentate sintesi biografiche dei più svariati personaggi, da Simon Weil a Che Guevara, da Ghandi a San Francesco il cui nesso con l’esicasmo non appare chiaro neppure in un titolo come : “Progresso spirituale, livelli di coscienza in Gregorio di Nissa.” Peraltro non sarebbe comunque facile per un genitore di cultura media confutare argomentazioni presentate non solo da comunitari e sacerdoti del gruppo ma anche da medici, psicologi, ingegneri e persino cattedratici che vengono chiamati ad esporre sintesi di tematiche tra le più disparate (e, a tal proposito, non risulta per nulla evidente come i Ricostruttori si differenzino da qualunque altro movimento New Age).
Ecco dunque che un genitore, spesso accusato di non conoscere la vera essenza dell’Amore e della Spiritualità, di aver condizionato anziché educato, di essere complice di una società consumistica o di non aver compreso che: “dunque il desiderio di congiungere nuovamente l’uomo a Dio facendogli cogliere la profondità del rapporto con esso, è sempre vivo e continua la sua imposizione in una società per certi versi ripugnante o indifferente a questi concetti dogmatici fondamentali” vede partire il proprio figlio che dice di aver trovato un vero padre e veri fratelli in un gruppo che cerca di: “porre fine al caos interiore dell’uomo per avvicinarlo alla fede e dunque al rapporto con il Dio trascurato è l’elemento fondamentale dello studio spirituale del movimento dei ‘Ricostruttori’”. Le accuse che i genitori dovranno subire saranno ancora più gravi qualora essi cercassero di dissuadere il proprio figlio a contribuire anche finanziariamente al gruppo, non solo con la propria mano d’opera ma persino con i beni di famiglia. Afferma infatti Padre Cappelletto, interrogato da “Vita Cattolica” su come vengono finanziate le attività del gruppo: “Quando insegni a pregare alle persone, può accadere che esse poi ti si offrano totalmente, anche perché, magari, hanno capito che i beni materiali non sono la cosa più importante della vita. Non riceviamo contributi esterni, fin dall’inizio ci autofinanziamo in tutto”. In realtà, più che “accadere”, l’offerta dei propri beni è incoraggiata dallo statuto del Movimento: “In occasione dell’ammissione al quinquennio di apprendistato, il candidato sarà consigliato di fare testamento in cui disporre liberamente dei suoi beni. In caso di allontanamento definitivo dalla comunità, il membro perde ogni diritto sui beni del fondo comunitario ed è tenuto a fare un atto formale che autorizzi un altro membro della comunità, da essa designato, a espletare a nome suo e per conto suo, tutte le pratiche inerenti ai beni comunitari.”. E nella pratica ciò che scoprirà il genitore è che il gruppo al quale il proprio figlio ha dato tutto e che, in caso di allontanamento, non restituirà nulla neppure per sostenere brevemente il reinserimento lavorativo, non risulta invece mai impegnato in opere di beneficenza o di servizio sociale mentre beneficia di donazioni da parte di privati e persino di enti pubblici.
Ecco dunque che l’aver educato un figlio ad interessarsi e coltivare gli aspetti trascendenti e relazionali della vita può rivelarsi un’arma a doppio taglio quando il ragazzo, proprio a ragione degli stimoli e dell’esempio ricevuti, non esiterà ad avvicinarsi, attratto, ad una delle conferenze dei Ricostruttori muovendo il primo passo verso l’alienazione familiare e sociale. Come dunque era difficile per i genitori ottenere notizie dei Ricostruttori, allo stesso modo deve esserlo stato per gli Enti pubblici e privati, le associazioni, gli istituti ecclesiastici che hanno ospitato o patrocinato le loro iniziative così come per i relatori esterni che hanno prestato la loro collaborazione. Oggi però le notizie trapelate sulle disavventure che possono capitare ad un giovane che entri in una delle loro comunità sono numerose e inquietanti. Giovanni Paolo II, nell’Esortazione Apostolica Familiaris Consortio ha affermato: “Per questo motivo l’edificazione di ogni singola famiglia cristiana si colloca nel contesto della più grande famiglia della Chiesa, che la sostiene e la porta con sé e garantisce che c’è il senso e che ci sarà anche in futuro su di essa il “sì” del Creatore. E reciprocamente la Chiesa viene edificata dalle famiglie, ‘piccole Chiese domestiche’”.
Dunque non è politica né intenzione della Chiesa la svalutazione della famiglia ma semmai lo sono la fiducia e il sostegno. E le famiglie, specie nelle difficoltà attuali, hanno bisogno di non essere lasciate sole. I genitori, che amano i loro figli più della loro stessa vita, hanno bisogno che tutti collaborino a garantire che coloro che si occupano di educazione e formazione, soprattutto in campo spirituale e religioso, si adoperino davvero per il benessere dei giovani e mai cerchino di ingannarli non dichiarando le loro reali intenzioni. Questo è l’accorato appello dei genitori: aiutateci a proteggere i nostri figli da qualsiasi confusione e inganno, così che i loro sogni si possano davvero realizzare
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