Testimonianza su padre Bormolini

Ho vissuto per dieci mesi nel centro dei Ricostruttori di Firenze, avendo modo per tanto di vedere con i miei occhi il modus operandi di Padre Guidalberto Bormolini. Cercherò di ridurre al minimo i commenti personali, lasciando più spazio a resoconti di eventi o citazioni del sacerdote, che riporto ora testualmente, ora con parole mie ma senza alterarne il significato originario.  

Il Passato.

“Pistu”, questo il soprannome del sacerdote, si presenta inizialmente come persona estremamente accogliente, simpatica, vicina ai giovani; statisticamente, il target del suo apostolato sono i giovani appassionati di esoterismo e/o New Age, e donne con alle spalle un rapporto di coppia andato male;

Il Devadatta di Firenze è impostato su un ‘rasa’ che attira i giovani appassionati di esoterismo e new age. Noi li riportiamo sulla retta via.”

Laddove il termine sanscrito “rasa” identifica un tipo di “corrente spirituale” (anche se studi personali mi hanno fornito un significato molto diverso della parola), ovvero una natura umana su cui il centro è impostato. In parole povere, attira come un magnete una determinata tipologia di persone. Si tratta di un personaggio abbastanza enigmatico, tutto dedito alla cura delle altre persone: effettivamente lavora spesso fino a tarda notte, quando gli altri dormono. Del suo passato si sa poco. Si dice che il soprannome “Pistu” gli sia stato dato da un caro amico poi deceduto.

Pubblicamente, Bormolini dà alcune indicazioni che contribuiscono a rappresentarlo come un “duro”, un personaggio avventuroso e sopra le righe.

Ho militato nell’esercito dei Sandinisti. Come consiglieri avevano dei Brujos [sciamani sudamericani].”

“Anch’io in passato imponevo le mani e guarivo le persone… Poi ho scoperto che i Sacramenti sono più potenti.”

In ogni caso, Bormolini pare essere stato vicino, sentendo le sue parole, ad ambienti di estrema sinistra. Tuttavia, essendo stato uno dei suoi “prediletti”, ho avuto il “privilegio” di udire questa versione del suo passato.

Sembra che io abbia militato in certi ambienti, ma in realtà ho preparato, come spia, il crollo dell’Unione Sovietica.”

Segue una spiegazione di quella che lui definisce la “Destra Esoterica”, ovvero una Destra che, nel suo intento primigenio, cercava di realizzare l’antico ideale del Sacro Romano Impero, e che è degenerata poi nel Fascismo e nel Nazismo.

I “Poteri” e le esperienze paranormali.

Spesso, a tavola Pistu suole parlare di esperienze paranormali in tono ambiguo, tra lo scherzoso ed il serio.

“Ho raggiunto la trilocazione.”

E più seriamente, usando reticenze e sguardi penetranti:

Una volta ho avuto l’esperienza della Vergine.”

Una volta il John  [Padre Cappelletto] ha detto a me e ad un altro ‘Voi non morirete’. Al momento della morte succederà una cosa tutta particolare…”

“Tu non te ne sei accorto, ma ho sciamanizzato l’arco che abbiamo costruito ad Acone la notte in cui l’abbiamo finito.”

“E’ molto meglio volare in meditazione che nemmeno volare con il corpo. Quando voli con il corpo, se perdi la concentrazione rischi di cadere e sfracellarti. Invece puoi provare la stessa sensazione senza rischiare di cadere…”

A me ed un altro giovane ha inoltre parlato di un altro comunitario con facoltà di veggenza: quando si tratta di convincere a restare una persona che se ne vuole andare dalla comunità, Pistu dice che questo “altro” ha “visto” delle “cose interessanti”.

Nei primi tempi, quando eravamo pochi a fare il corso di meditazione, andavamo nei boschi vicino a Desenzano [il suo luogo di nascita, sulle sponde del Garda] e stavamo con il John tutto il pomeriggio per il corso di meditazione. Ci ha insegnato come far piovere, ma non come far smettere di piovere.”

Nel centro di Acone, tra gli strumenti musicali, ce n’è uno che, a detta di Pistu, provoca la pioggia tutte le volte che viene suonato. E’ nero e composto da diverse canne, di un materiale simile alla gomma. Il giorno che lo toccai il tempo tendeva alla pioggia, per cui le precipitazioni che seguirono non mi impressionarono più di tanto.

“Il Paradiso non basta. In Paradiso non fai altro che stare lì e rimbambirti ascoltando i cori angelici. Io voglio di più. Se evolvi di più, dopo la morte può darsi che diventi un’Intelligenza di quelle che reggono un Pianeta intero…”

*“Quando ti colleghi alla tua guida allora puoi usare le sue capacità… E’ come se tu, idraulico, ti mettessi in società con un elettricista… La tua società potrà fare sia impianti elettrici che idraulici.”

Con questo Bormolini da ad intendere che anche tra i Ricostruttori avvenga ciò che viene descritto dalla Tradizione Indiana, ovvero: quando un discepolo accetta un guru, i due si collegano spiritualmente ed il discepolo può usare tutti i “poteri” del guru, anche a distanza. *

*”Sai che i sacramenti sono molto più potenti delle varie imposizioni delle mani? Che una volta ordinato sacerdote acquisisci delle facoltà poco appariscenti, ma comunque gratis?”
Ovvero, l’ordinazione sacerdotale conferisce alle persone ordinate dei poteri poco appariscenti, senza che l’ordinato abbia fatto nulla per ottenerli.*

*”Sai cosa vuol dire farsi abbracciare da un angelo? A confronto fare l’amore con una donna ti farebbe schifo

Giustificazione sul caso di Farneta.

*Nel periodo in cui aumentarono le denunce a Pierangelo, disse: “Sai, quando fai davvero del bene, sono le forze del male che ti attaccano e fanno di tutto per tirarti giù”…*

L’apostolato.

Le argomentazioni utilizzate per portare persone in comunità sono le più svariate. Quando si tratta di abbandonare gli affetti, soprattutto per quanto riguarda una relazione con una donna, Pistu non lesina allusioni al legame tra la donna e la stregoneria, lasciando intendere che in ogni donna c’è una strega. Quando una persona sembra intenzionata a compiere il grande passo, cambia atteggiamento. Infatti, le prime volte in cui le persone accarezzano l’idea della comunità ma ne paiono spaventate, egli dice che non c’è nessun problema, non è assolutamente necessario entrare in comunità per ambire a certe mete spirituali. Ma una volta che la persona appare più decisa, nonostante le permanenti perplessità, Bormolini è capace di discorsi simili:

Se lavori non puoi seguire del tutto la vita spirituale. Non puoi seguire tutti i pellegrinaggi, i ritiri, i training. Invece se entri in comunità non te li perdi.”

“Noi persone caste siamo molto più felici delle altre persone. Perché il bello, nell’atto sessuale, non è tanto l’atto in sé, quanto l’attesa dell’atto. Quando l’atto sessuale è compiuto, non sei del tutto soddisfatto, infatti ne vuoi ancora. Noi persone caste invece siamo più felici perché è come se vivessimo, tutti i giorni, quell’attesa.”

“Nel Giorno del Giudizio, tutti coloro che sono in comunità [la comunità dei Ricostruttori] passeranno da questa vita all’altra [ovvero la “vita oltre la morte”] senza passare per la morte.” 

Le verità precluse ai più.

Ho scoperto che i monaci del Monte Athos conoscevano lo Yoga. Ci sono dei loro manoscritti che descrivono, anche con immagini, le Asanas dello Yoga. Però, anche se lo conoscevano, non lo praticavano.”

Tentativo di difesa.

*Quando, in un colloquio privato, gli chiesi se forse non stava esagerando con le sue parole, mi rispose:

Beh, guarda come le sparano grosse Berlusconi e compagnia bella… Ogni tanto potrò dirne qualcuna anch’io, no?”*

Commenti.

Quello che ho avuto modo di rilevare nel comportamento di Bormolini è un vero e proprio disprezzo delle donne. Particolarmente bistrattata è una volontaria del gruppo di Firenze, madre di famiglia ed il cui marito è anch’esso volontario, che tutte le volte che si trova ai vari incontri organizzati dalla comunità non abbandona Bormolini per un attimo. Prima, durante e dopo i colloqui privati con Pistu si può vedere spessissimo piangere questa donna: del resto, soprattutto quando si lavora in cantiere, questa donna è continuamente apostrofata, spesso anche per inezie, da Bormolini. Un discorso simile vale per una giovane comunitaria stanziata a Lucca, almeno nel tempo in cui vivevo a Firenze. Un altro episodio abbastanza diffuso è una mancanza di iniziativa, un “affidamento” al guru Bormolini tale da indurre più persone a chiedere il suo permesso anche per inezie. Per due volte ho visto gente chiedergli il permesso per spostare una sedia. Personalmente penso sia superfluo aggiungere qualsiasi tipo di commento a questa relazione. I fatti parlano da soli. Aggiungerò soltanto che a detta di Padre Gian Vittorio Cappelletto:

*“Pistu sarà un po’ orgoglioso, certo, però per noi è l’Uomo della Provvidenza. Ci ha fatto aprire due centri, e forse ce ne farà aprire uno in Terra Santa [ai tempi del suo ultimo pellegrinaggio in Terra Santa, aveva preso contatti con una struttura religiosa locale] e il suo apostolato porta tante persone in comunità.”*

Lettera firmata 2008

N.B. Testimonianze simili se non uguali sono state rilasciate da diverse persone sui blog aperti negli anni 2005-2007, uno dei quali è riportato anche qui sopra. E altre testimonianze sempre simili o pressoché uguali sono state rilasciate e firmate a me personalmente. Vista la congruenza di tanti racconti fatti da persone diverse ho deciso di riportarne qualcuna. Non che esse raffigurino niente di particolare, ma comunque interessanti per riflettere sul personaggio. Silvana

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