Una Storia di Indifferenza e Menzogne per Coprire la Verità

12  LUGLIO 2005 – ESCE LA NOTIZIA SUI GIORNALI

Sui giornali esce la notizia dell’arresto di Pierangelo, sacerdote dei Ricostruttori nella Preghiera e parroco di Farneta, con l’accusa di abuso nei confronti di un bambino della zona. Portano il giornale a Padre Cappelletto che cade dalle nuvole e dice di non saperne nulla.
Padre Cappelletto continuerà per tutti i mesi successivi all’arresto di Pierangelo a dare la stessa versione: lui non sapeva nulla dei problemi e del comportamento di Pierangelo.

Se solo Pierangelo lo avesse avvisato, si fosse confidato con lui, avrebbe potuto certamente aiutarlo.

FINE ESTATE / AUTUNNO  2005 -RICERCA DI CHIAREZZA DI ALCUNI VOLONTARI A ROMA, CONFIDANDO ALL’INIZIO NELL’AIUTO E NEL SOSTEGNO DEI VERTICI

Alcuni volontari di Roma, appresa la notizia cercano immediatamente di contattare ed avvisare tutti. Chi ha figli, con immensa angoscia nel cuore, va a chiedere loro se abbiano subito abusi. Qualche genitore scopre la tragica realtà dei propri figli. L’angoscia è generale, le domande si affollano nella mente sempre più inquietanti: Come è mai potuta accadere una cosa simile? Dov’è Padre Cappelletto? Perché non viene qui da noi a chiarire la situazione? Lui, che ci ha sempre spiegato il significato di tutto, perché questa volta non ci spiega cos’è successo? Quanti bambini saranno stati abusati? Come fare ad avvisare tutti i genitori? Come aiutare i bambini, anche quelli i cui genitori  potrebbero essere transitati per un periodo nel gruppo, ed esserne ormai usciti?

RICHIESTA DI QUALCUNO DI POTER FARE UNA RIUNIONE NAZIONALE DEI VOLONTARI

In questa prima fase i volontari disorientati, ancora confidano nell’aiuto morale e pratico di Padre Cappelletto e dei Vertici del movimento dei Ricostruttori, di fronte ad un dolore così grande. Ma Padre Cappelletto non c’è, non si fa vedere: è fuori.

Qualcuno dei volontari chiede che venga indetta immediatamente una riunione a livello nazionale con un duplice scopo:

1) rintracciare i possibili bambini abusati i cui genitori potevano essere usciti dal gruppo o non aver letto i giornali per poter finalmente aiutare i bambini tramite persone qualificate,
2) scoprire come era potuta accadere una cosa simile.

NESSUN AIUTO DA PARTE DELLA COMUNITA’

La comunità di Roma, e gli altri volontari, si oppongono a che venga fatta questa riunione. La motivazione principale è che non bisogna parlarne tra di noi perché ci sta già pensando Padre Cappelletto a sistemare le cose e, poi, chissà se è vero perchè i bambini si inventano tante cose, e bisogna pensare al bene del gruppo. ( N.B. Una riunione verrà fatta, solo in seguito, quando già coloro che chiedevano chiarezza erano fuoriusciti. E non verrà deciso nulla.)

Padre Cappelletto non si riesce a contattare, e la versione che danno per lui i comunitari  è che lui di tutta questa storia non ne sapeva assolutamente nulla. Qualche volontario di Roma, completamente abbandonato a se stesso, per propria iniziativa e senza alcun aiuto né morale né pratico da parte di Cappelletto e delle altre guide spirituali, né da parte dei comunitari e della maggioranza dei volontari, continua lo stesso a cercare di contattare i genitori di tutta Italia per avvisarli dell’accaduto in modo da poter finalmente aiutare tramite persone qualificate, quei bambini che potevano aver subito violenza.

LA SCOPERTA SCONVOLGENTE

Viene così alla luce qualche cosa di sconvolgente, e cioè che una coppia di genitori una decina di anni prima aveva denunciato sia a Padre Cappelletto che a Don Lanfranco Rossi, il fatto che Pierangelo aveva abusato del loro bambino. Quei pochi volontari si chiedono attoniti come sia stato possibile che Pierangelo, dopo aver manifestato le sue tendenze in questo primo episodio, non solo non sia stato né denunciato né curato, ma che invece sia stato fatto ordinare Sacerdote, e persino lasciato lo stesso con i loro figli, ed addirittura senza avvisare loro che erano i genitori.

GIUSTIFICAZIONI DEI VERTICI E TENTATIVO DI PADRE CAPPELLETTO DI FAR TACERE GLI ABUSATI

Alcuni volontari chiedono spiegazioni a Don Lanfranco Rossi che ammette di essere stato avvisato anni prima ma che ha taciuto perché volevano dare un’altra possibilità a Pierangelo, e di non aver messo al riparo i bambini perché per i bambini avevano pregato! Questa stessa spiegazione è stata data anche ad altri in seguito sempre da Lanfranco Rossi.

Qualcuno riesce a raggiungere telefonicamente Padre Cappelletto che all’inizio nega tutto, ma poi messo alle strette dalle informazioni che i volontari già avevano, alla fine ritratta e conferma tutto e prima minimizza ritenendo esagerato il clamore solo per qualche toccatine. E poi, come molti anni prima, dà l’indicazione di perdonare e tenerselo per se.
Quei volontari che rivolgendosi a Padre Cappelletto confidavano ancora in lui, speravano nell’aiuto di un Padre Spirituale, ancora avrebbero voluto capire, qualcuno sarebbe forse persino riuscito a scusare ed a perdonare Padre Cappelletto per aver sottovalutato la cosa dieci anni prima, e forse qualcuno sarebbe rimasto ancora nel gruppo nonostante tutto se lui avesse almeno dimostrato la volontà di cambiare. Dopo tali affermazioni i volontari cominciano ad interrogarsi sulla buonafede di Padre Cappelletto.  

Perché si sono sentiti anche loro ripetere da Padre Cappelletto la stessa frase che lui stesso aveva detto anche ai genitori del primo bambino abusato una decina di anni prima, di perdonare e tenerselo per se, con quella stessa modalità che aveva permesso in passato a Padre Cappelletto di insabbiare le cose, di far ordinare lo stesso Pierangelo Sacerdote senza curarlo, di lasciarlo da solo con i bambini. La stessa modalità che aveva portato poi all’abuso di tanti altri poveri bambini. Quei volontari avrebbero forse potuto perdonare, se non gli fosse stato chiesto di tacere, nascondere, negare. E mentire.

La comunità continua nonostante tutto a dire ufficialmente che Padre Cappelletto non ne sapeva nulla, ed a mettere in dubbio la verità degli abusi. A screditare i genitori degli abusati in un caso come madre isterica o in un altro come madre innamorata di Pierangelo e non ricambiata.

SPACCATURA DEL GRUPPO DI ROMA

A Roma nel gruppo si crea una forte spaccatura: da una parte i comunitari e la grande maggioranza dei volontari che seguono l’indicazione di Padre Cappelletto di tacere e perdonare, continuano a pregare ed a fare conferenze, corsi e proselitismo comportandosi come se nulla fosse accaduto; dall’altra un piccolo numero di persone a cui non rimane che uscire dal gruppo e cercare dall’esterno di continuare a rintracciare ed avvisare tutti i genitori del gruppo, o transitati nel gruppo in quegli ultimi dieci anni, per poter finalmente aiutare i bambini abusati, ed andare fino in fondo nella ricerca della verità sulle responsabilità di una cosa simile.

Padre Cappelletto continua a dire ufficialmente a tutti i suoi proseliti che non ne sapeva nulla. La maggioranza delle persone nel gruppo, crede a Padre Cappelletto, e mette in dubbio la credibilità dei pochi volontari fuoriusciti, e persino mette in dubbio gli abusi.

TENTATIVI DELLA COMUNITA’ DI FAR TACERE GLI ABUSATI

Don Lanfranco Rossi e la monaca responsabile di Via Mormanno, (affidandosi alla Provvidenza? o forse a Sathya?/ dire la Verità ) vanno a casa di alcuni volontari e genitori di bambini abusati a dire loro di smettere di indagare, per non sollevare un polverone. Ma questi volontari e genitori seguono il loro cuore e non gli danno retta. Continuano a cercare di far luce sulla verità.

La versione ufficiale di Padre Cappelletto per i suoi proseliti è che lui non ne sapeva nulla. (anche lui affidandosi alla Provvidenza? o forse a Sathya? / dire la Verità)

MURO COMPATTO DEL GRUPPO DI ROMA PER DIFENDERE PADRE CAPPELLETTO CON GIUSTIFICAZIONI AGHIACCIANTI

Padre Cappelletto non chiarisce, non si difende e non affronta mai direttamente la situazione, c’é chi lo fa al posto suo. Il gruppo di Roma forma un muro compatto il cui obbiettivo invece che cercare di avvisare tutti per aiutare i bambini e chiarire la situazione, sembra soltanto quello di difendere la credibilità del proprio guru.

Gli adepti irriducibili forniscono giustificazioni aberranti alla loro agghiacciante scelta di indifferenza ed omertà, come ad esempio:

  1. Se Padre Cappelletto ha lasciato Pierangelo con i bambini, sicuramente aveva dei buoni motivi per farlo, forse avrà avuto un motivo superiore che noi non conosciamo
  2. Padre Cappelletto ha lasciato Pierangelo con i bambini, forse perché i pedofili per superare il loro problema vanno lasciati vicino ai bambini
  3. Tutto questo è successo perché Pierangelo si era allontanato dalla meditazione, cosa c’entra il povero Padre John?
  4. Intanto i miei figli non sono stati toccati…. e con tutto il bene che ha fatto Padre John… per una volta che ha sbagliato non possiamo certo crocifiggerlo!
  5. Per Pierangelo che è una mela marcia non si può condannare tutto il gruppo

(curioso: a tutti chiedono di perdonare, e loro non riescono a perdonare il loro fratello Pierangelo?)

SI SCREDITANO GLI ABUSATIi
Chissà se è vero… perchè  quelle denunce vengono soltanto da una madre isterica e da una madre innamorata di Pierangelo

Quel tale volontario è interessato ai soldi

Quello lì si è fatto influenzare dalla moglie che non frequenta il gruppo

Quel volontario vuole distruggere il gruppo per interessi personali

Non farti influenzare da quel tale, che vuole solo distruggere il gruppo

Qualche fuoriuscito romano viene letteralmente demonizzato ed isolato. Viene ad esempio messa in giro la voce che: se telefoni a quel tale fuoriuscito, lui ti prende a parolacce.

Nel gruppo viene fatta circolare la voce che Padre Cappelletto ha provato tante ma tante volte a telefonare ai genitori degli abusati senza riuscirci, e che nessuno ha voluto perdonarlo e parlare con lui. Si dice nel gruppo che il Padre è venuto tante ma tante volte a Roma, ma che nessuno dei genitori dei bambini abusati lo ha mai voluto incontrare.

Secondo la versione dei volontari e genitori degli abusati, Padre Cappelletto invece, quando viene a Roma, non cerca mai nessuno dei volontari e dei genitori degli abusati. Non va mai a scusarsi con nessuno di loro. Da vero guru, forse si aspetta che siano gli abusati a cercarlo, ed a mettersi in fila come al solito per parlare con lui?

O SEI DENTRO O SEI FUORI MA NON DEVI FARE DOMANDE

Dopo aver provato a far ragionare gli irriducibili interni, e trovandosi di fronte ad un vero e proprio muro, i pochi volontari che cercavano di dialogare e di fare chiarezza, si rendono conto che è come parlare con persone sorde e cieche, che subito dopo aver ricevuto un’informazione immediatamente  la cancellano, se questa intacca la perfezione del guru, i dogmi del gruppo, e l’idea che il Padre e le guide sono degli illuminati.

E’ stato persino scritto a qualcuno: “stai dando grosse preoccupazioni ad un sant’uomo” …”come puoi mettere sulla croce una persona buona come Padre Cappelletto” …o anche perfino…

 “come hai potuto piombare in tanto odio, risentimento, volontà di distruzione e morte…”

A questi volontari che cercavano verità, alcuni dei quali genitori di bambini abusati, non rimane nessun altra possibilità che uscire dal gruppo. Violentati nei loro affetti più cari, e fin nell’intimo in tutto ciò in cui avevano creduto con tutto il loro cuore, completamente abbandonati dalle loro guide e da tutti, sconcertati da tutta quella mancanza di compassione e di carità, e da quella durezza e indifferenza, qualcuno di loro comincia a sospettare che il metodo di preghiera che i Ricostruttori propongono, sia in realtà un metodo di riforma del pensiero, ed a studiare a fondo le vere radici di quel metodo che viene fatto passare dai Ricostruttori per Esicasmo.

Padre Cappelletto intanto continua a dire ufficialmente ai suoi proseliti che non ne sapeva nulla.

NOVEMBRE 2005 – LA CONFESSIONE DI PIERANGELO

I Giornali cominciano a riportare il crescendo della strage. Abusi da15 bambini fino a 40. Abusi in tutta Italia. La confessione di Pierangelo.
Nasce il primo Blog, dove i Ricostruttori che scrivono, continuano imperterriti a negare i fatti.

Tramite i fuoriusciti ancora in contatto con quelli nel gruppo, cominciano a trapelare all’interno del gruppo altre verità che smentiscono la versione ufficiale data da Padre Cappelletto e dai Ricostruttori irriducibili. La versione che Padre Cappelletto non sapeva nulla, anche all’interno del gruppo ormai non regge più. Nel gruppo cominciano a circolare voci dall’esterno, e tante persone sono esasperate dall’omertà.
Le persone nel gruppo vorrebbero una spiegazione e non hanno neanche il coraggio di chiederla.

Sta di fatto, che alcuni volontari che prima erano tra i più attivi, generosi, e convinti, improvvisamente hanno lasciato il gruppo. Qualcosa deve essere pure successo. Persino i giornali lo dicono, e persino Pierangelo ormai ha confessato, e gli abusi non possono più essere messi in dubbio, e forse c’è del vero anche nel fatto che Padre Cappelletto sapeva. C’è all’interno del gruppo un senso di imbarazzo generale. La cosa arriva ai vertici.

DICEMBRE 2005 – PADRE CAPPELLETTO CAMBIA VERSIONE

Cascina di Zagarolo, Padre Cappelletto tiene un ritiro in cui fornisce una versione sensibilmente modificata rispetto alle precedenti. Una versione addirittura opposta. Fino a quel momento aveva sempre detto ai suoi proseliti che non ne sapeva nulla, e negato di aver mai saputo nulla delle tendenze di Pierangelo. In quell’occasione invece cambia completamente versione, e lascia intendere che di Pierangelo lui lo sapeva e si scusa per aver sottovalutato la cosa. Chiede di perdonare, dice che Pierangelo è una “mela marcia” e che spera che per colpa di una sola mela marcia non ci vada di mezzo tutto il gruppo. Chiede perdono e preghiera.

Nello stesso ritiro, subito dopo, e di fronte ad un capannello di persone, Padre Cappelletto non esita a diffamare la madre del bambino e dice che quella madre per lui era inattendibile perché “isterica”, ed è per questo che lui non l’ha presa in considerazione lasciando Pierangelo con i bambini.

In quell’occasione, Padre Cappelletto avrebbe anche detto a qualcuno, che Pierangelo era stato a sua volta abusato da piccolo. Sempre nel corso di quel ritiro, un genitore di bambini abusati va a parlare con Padre Cappelletto e viene fatto mettere in fila in attesa del colloquio, come gli altri.

La cosa verrà in seguito strumentalizzata e verrà fatta circolare la voce nel gruppo che: con i genitori di Roma è stato tutto chiarito perché sono andati a parlare con il Padre. Non è vero.

INIZIO 2006 – I FUORIUSCITI SCOPRONO CON DOLORE DI ESSERE STATI INGANNATI SU ALTRE COSE

Alcuni fuoriusciti leggono l’articolo del dott. A. Bianco sul sito dell’asaap (ora radoani.eu), e prendono contatti con l’asaap, associazione per lo studio e l’aiuto all’abuso psicologico.
Scoprono che esiste una realtà sommersa di abusi su ben più persone rimaste isolate nei decenni passati. Scoprono che il metodo dei Ricostruttori è sovrapponibile a quello degli Ananda Marga.
Scoprono che il metodo Ananda Marga è stato infarcito da Padre Cappelletto di raffinate tecniche di plagio. Scoprono che il metodo dei Ricostruttori comprendeva menzogne e plagi.
Scoprono di essere stati presi in giro e manipolati fin nei loro più intimi ideali. Si documentano meglio. Cercano la verità. E ormai la cercano non più solo sulla vicenda di Pierangelo, ma su tutto ciò a cui hanno inconsapevolmente partecipato. Cominciano a scrivere una serie di articoli per avvisare tutti gli altri. Cominciano a comparire le prime testimonianze pubbliche.

NEL 2006 – IL “SOSTEGNO SPIRITUALE” AGLI ABUSATI DEI SACERDOTI DEI RICOSTRUTTORI

Alcune persone, come testimoniato nel blog, chiedono chiarimenti a Don Vittorio lo Valvo su Farneta, il quale ammette che anche lui sapeva, e dice che Padre Cappelletto sapeva. Ad una persona aggiunge anche: “anche se Cappelletto l’avesse saputo cosa sarebbe cambiato ?”

Il consiglio Parrocchiale di Farneta scrive una lettera al Vescovo per chiedere che vengano mandati via i Ricostruttori dalla Parrocchia, e dall’intera diocesi. Il Vescovo accoglie la proposta.
Come testimoniato nel blog, Pistu* al ritiro di S.Venerio dà questa versione: ”per colpa di due stupidi che hanno scritto al vescovo lamentandosi di noi, abbiamo dovuto lasciare Farneta!” e aggiunge che: “la gente di Farneta era molto dispiaciuta che i ric. andassero via .. addirittura alcuni piangevano!” ( * Pistu, soprannome di Don Guidalberto Bormolini)

La risposta di Don Lanfranco Rossi. A chi gli ha chiesto il perché della loro omertà su un fatto così grave ha risposto: “non è OMERTÀ, è ….SILENZIO.”

Il commento di Don Angelo sui fuoriusciti di Roma. Ad una persona che gli diceva i nomi di alcuni volontari di Roma che erano usciti dal gruppo ha risposto:  ”Era ora che se ne andassero!” (N.B. Forse disturbavano…?)

Le versioni dei Vertici  riportate nel blog da chi è andato a domandare spiegazioni:
“Si sta facendo pulizia nelle file del gruppo”,  “il John* ha ricevuto istruzioni precise dai suoi superiori in Vaticano e si è dovuto attenere strettamente a queste, visto la gravità della situazione.” e risposta più mistica: “sembra quasi che il John abbia fatto andare le cose così come sono andate, sia prima che dopo arresto, per piani che noi non possiamo conoscere e che non si sa bene dove portino, forse anche alla distruzione del gruppo stesso.” ( *il John, soprannome di Padre Cappelletto )

2007 NELL’INDIFFERENZA NON CAMBIANO, FACENDO NUOVI PROSELITI  

Nel gruppo di Roma tutti coloro che sono rimasti continuano a fare proselitismo come se nulla fosse mai accaduto e come se tutti i volontari che sono fuoriusciti non fossero mai esistiti.

Di loro nessuno più parla, nessuno neanche li nomina, decenni di amicizia, lavoro e ideali in comune buttati al vento. Piuttosto che mettere in discussione il Metodo, l’illuminazione e la buona fede delle guide, si preferisce attirare nuovi proseliti all’oscuro di tutto, che non fanno troppe domande imbarazzanti.

Padre Cappelletto ricomincia in qualche caso a dire di nuovo che lui non sapeva nulla… e i suoi Sacerdoti, e proseliti vecchi e nuovi, gli credono. Quelli che non gli credono ormai sono fuori.

I Ricostruttori nella Preghiera organizzano sempre gli stessi corsi di prima, gli stessi concerti di prima, le stesse conferenze sugli stessi argomenti spirituali di prima.
Stesso Kirtan, stessa musica, stessi occhi chiusi e gambe incrociate, stesse tisane, stesse barbe,

e… solo persone diverse. Che saranno le nuove potenziali vittime ignare.

Di noi sembra che si siano tutti dimenticati come se non fossimo mai esistiti né fosse mai esistito il nostro sconcerto e il nostro dolore. Perfino il dolore e lo sconcerto dei bambini sembra che non sia mai esistito.

Molti di noi si sentono così impotenti, sono così affettivamente

e spiritualmente distrutti che non riescono neanche più a pregare.

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